Voce onomatopeica, riferita al rumore che fanno gli insetti quando girovagano senza meta, andare a "zonzo" rispecchia perfettamente l'intento del cicloviaggiatore, specie se solitario, in quanto egli non deve rendere conto a nessuno se, ad esempio, a un bivio decidesse di svoltare in una direzione inizialmente non prevista, magari solo incuriosito dal fatto che la mappa lì indica una salita panoramica, o un paese più vicino (nel caso di stanchezza prematuramente sopraggiunta).