Noi italiani, si sa, siamo sin troppo ben abituati perché - diciamolo - come si mangia da noi in termini di varietà e qualità del cibo non si mangia in nessun'altra parte del mondo, non foss'altro perché possiamo sempre contare sul jolly di "santa madre pasta". Tuttavia, a dispetto dell'opinione di molti altri viaggiatori, io ritengo che in Norvegia si mangi benissimo. Certo: il fatto che io adori il pesce mi ha notevolmente avvantaggiato nella "dieta" del viaggio, che potrei riassumere così: colazione abbondante con tè, pane e marmellata, un toast con salmone affumicato, cereali e frutta fresca; a pranzo un panino presso un caffè-ristorante (ricordo uno spettacolare doppio toast a Stryn) o acquistato presso un market; cena con pesce, verdure lessate e patate (lesse o fritte), tanto pane (per sopperire alla mancanza di "santa madre pasta"), dolce (ce ne sono di squisiti) e un immancabile grande boccale di birra. Tra l'altro, se è vero che la Norvegia è abbastanza cara, ho potuto constatare, non senza un velo di tristezza e rassegnazione, che, da quando abbiamo l'euro, ormai il gap si è livellato (purtroppo verso l'alto) e quindi non fa più impressione spendere certe cifre all'estero...