In questa terza giornata, Luca fa conoscenza da vicino con un po' di vere salite. OK: vere per lui, perché non le aveva mai affrontate. Si tratta, in effetti, di rampe brevi e con pendenze non esagerate (mai in doppia cifra, per intenderci), che tuttavia sono sufficienti a fargli capire come vanno affrontate e, soprattutto, come "non" vanno affrontate.
Lo apprende subito, quando alla prima erta, presa con un piglio un po' troppo "allegro", è costretto a mettere il famoso piede a terra e poi a spingere a mano la bici…
Dalla seconda in poi, impara a diminuire la frequenza di pedalata fino a trovare, naturalmente, quella congeniale con cui evitare di trovarsi in debito di ossigeno e, così, grazie anche ai miei piccoli suggerimenti (da seduto un dente in più, in piedi indurisci il rapporto, poi quando ti risiedi torni ad allegerirlo…), il piede a terra, con sua tenera e massima soddisfazione, non lo metterà più.