Giro del lago Trasimeno
Un itinerario facile, di grande interesse paesaggistico e naturalistico, sostanzialmente pianeggiante e alla portata di tutti, alla scoperta del lago più esteso dell’Italia centrale.
Punto di partenza suggerito per questo itinerario è il comodo parcheggio che si trova adiacente alle mura di Castiglione del Lago (in provincia di Perugia): suggestivo borgo dominato dalla Rocca del Leone (fortezza edificata nei primi decenni del 1200) e posto su un promontorio calcareo che, in origine, prima dell'abbassamento del livello del lago, costituiva un'ulteriore isola (oltre a quelle oggi rimaste).
Il Trasimeno, quarto lago d'Italia per estensione, ci appare ora dall'alto, ma una ripida discesa in mezzo agli ulivi ci permette di scendere velocemente sulle sue sponde, per raggiungere così, in prossimità dell'ex aeroporto, il chilometro zero dell'itinerario ciclabile ufficialmente "tabellato".
Da qui, il sentiero sterrato procede sinuoso per circa 6,5 chilometri, attraversando una zona di particolare interesse naturalistico, fino alla località Borghetto, dove ci troviamo a percorrere necessariamente un tratto di strada da condividere con il traffico dei veicoli a motore.
Fortunatamente, il segmento in sede promiscua dura appena poco più di un chilometro e possiamo così ritrovarci ben presto a pedalare in sicurezza e in tranquillità, anche perché il fondo compatto di quella che, di fatto, più che uno sterrato risulta una "strada bianca", ci consente un'andatura rilassata che permette di godere appieno del panorama circostante.
Al chilometro 11,8 del nostro itinerario, una sosta è d'obbligo: come un sipario naturale, sulla nostra destra, la fitta vegetazione si apre per pochi metri e ci consente, così, di affacciarci direttamente sullo specchio d'acqua, sospesi su una suggestiva passerella in legno.
Davanti a noi scorgiamo quella che è definita "isola maggiore" (pur non essendo davvero quella più estesa delle tre che affiorano dalle acque), raggiungibile a piedi con un servizio di navigazione che parte dalla località Porto del Sole, dove transiteremo più avanti.
Un pannello informativo ci rende noto che ci troviamo nel luogo definito "Malpasso". Da qui, i Romani entrarono nella valle di Tuoro per venire poi sconfitti dall'esercito cartaginese di Annibale, appostato sulla collina al termine della strettoia e pronto all'imboscata, in quella che è divenuta nota come "la battaglia del Trasimeno" (21 giugno 217 a.C.).
Continuiamo a percorrere la ciclabile, fino a raggiungere, al km 15,7 del percorso, il museo a cielo aperto di Campo del Sole, presso il lido di Punta Navaccia. Il complesso scultoreo si compone di 27 differenti colonne (ciascuna misura circa 4,5 metri di altezza per un diametro di 70-80 cm), prodotte tra il 1985 e il 1989 da artisti di fama internazionale, disposte a formare una spirale con un diametro di 44 metri.
L’itinerario prosegue sviluppandosi parallelamente alla linea ferroviaria, fino a toccare, al km 21 del percorso, la prima delle località turistiche e balneari che caratterizzano le sponde poste a nord-est del lago: Passignano sul Trasimeno.
Attraversiamo il borgo (decisamente affollato nei periodi di alta stagione) tenendoci il più possibile vicino alle rive del lago e, superata una zona di accesso ad alcuni campeggi, percorriamo nuovamente un tratto di strada bianca che ci conduce a Torricella, località caratterizzata dal lungo e suggestivo pontile che sembra quasi proiettarci verso il centro del lago.
Monte del Lago, San Feliciano e San Savino: il nostro giro del lago prosegue mentre pedaliamo alternativamente su (pochissimi) tratti di strada condivisa con le auto e segmenti sterrati ciclopedonali. Nel periodo estivo, sarà difficile resistere alla tentazione di in tuffo nel lago, magari approfittando di un punto panoramico raggiungibile solo in bici o a piedi.
Oltrepassato San Savino, ecco che, lungo un ulteriore tratto in fuoristrada, si rende necessaria un'altra sosta, questa volta decisamente più lunga e per motivi estranei ai consueti interessi paesaggistici: al km 40,5 dell'itinerario, considerato anche il tempo ormai trascorso dalla partenza, non possiamo di certo ignorare il richiamo gastronomico della famosa "torta al testo".
Questa prelibatezza viene cucinata e servita (con ripieno a piacere) in un locale che, nato anni fa come piccolo e semplice chiosco, ora è divenuto un "ingrandito" punto di riferimento per i turisti che transitano in zona, ma anche per chi ci viene appositamente per questo…
Appagati e rinvigoriti da questa "integrazione" così genuina e a km zero, proseguiamo nel nostro percorso approfittando di qualche deviazione sterrata che permette di tenerci il più possibile vicino alle sponde del lago e, quindi, lontani dal traffico automobilistico.
Siamo ormai in vista dell'inconfondibile promontorio di Castiglione del Lago. Ciò significa che non manca molto al termine della nostra escursione. Procediamo sempre in sicurezza, su una ciclabile che scorre, alternando tratti sterrati ad altri asfaltati, affianco alla strada trafficata.
Percorriamo gli ultimi chilometri su un suggestivo tratto di pista ciclabile che permette di compiere il giro del promontorio, con la rocca medievale del paese che ci attende, lassù, e che infatti raggiungiamo con quella che, di fatto, costituisce l'unica salita di giornata.
QUANTO, COME, QUANDO
QUANTO
km totali: 61,3 di cui:
asfalto / pista ciclabile: 23 km
sterrato / strade bianche: 38,3 km
dislivello positivo: 235 mt
altitudine minima: 246 mt s.l.m.
altitudine massima: 297 mt s.l.m.
COME
Il percorso presenta parecchi chilometri di strada bianca e alcuni tratti anche di vero e proprio sterrato e, quindi, può essere comodamente affrontato solo con una MTB, una bici gravel o una da trekking (purché con pneumatici di sezione larga).
Il dislivello è praticamente nullo e l’unico sforzo riguarda la ripida salita finale che riporta sotto le mura di Castiglione del Lago.
QUANDO
L’itinerario è fattibile tutto l’anno, anche se si sconsiglia la percorrenza in piena estate per via della folla di villeggianti (con conseguente traffico automobilistico nei tratti di sede promiscua) che si concentra sulle sponde del lago.
In piena primavera, si potrà godere della migliore policromia paesaggistica, grazie anche alle distese di papaveri che si incontrano.