Ciclabile Spoleto - Assisi

(bici+treno)

Spoleto, le fonti del Clitunno, Bevagna, Assisi: quattro perle nel cuore dell'Umbria, da scoprire seguendo una comoda e sicura pista ciclabile che, come un filo prezioso, ci guida in una giornata dove arte, storia, natura e gastronomia si fondono a perfezione con il piacere del nostro movimento a pedali.


Punto di partenza prescelto per questo itinerario è la stazione FS di Spoleto, raggiungibile con il servizio regionale delle ferrovie con possibilità di bici al seguito e dotata anche di un grande parcheggio gratuito per chi, invece, dovesse preferire arrivare allo start con l'auto.

Prima di iniziare il tragitto sulla ciclabile che ci condurrà verso Assisi, è d'obbligo un salto nel centro di Spoleto, per salire quanto meno a visitare il famosissimo duomo del XII secolo, la cui inconfondibile facciata domina l'iconica piazza, teatro di suggestive rappresentazioni che si tengono durante il noto "festival dei due mondi".

La traccia ci riporta giù ai piedi della cittadina, dove, al chilometro 8 dell'itinerario, un comodo e attrezzato "bicigrill" (ricavato da una ex fabbrica di mattonelle) ci introduce alla ciclabile che, in poche centinaia di metri, già ci proietta in aperta campagna.

Dopo 17,7 km dalla partenza, lasciamo momentaneamente la ciclovia per una breve deviazione che permette di calarci in un ambiente idilliaco e davvero unico nel territorio che lo circonda. Decantato dal Carducci in un’apposita ode e caratterizzato dalle acque trasparenti del suo laghetto, su cui si specchiano folti pioppi cipressini e salici piangenti, il Parco delle Fonti del Clitunno si estende per una superficie di quasi 10.000 mq e la sua visita costituisce davvero una parentesi magica e incantata, quasi un salto indietro nei secoli, al tempo dei Romani, quando i sacerdoti pagani qui interrogavano l’oracolo del dio Clitunno, che si riteneva risiedesse nella profondità delle acque.

Ritornati sulla ciclovia, continuiamo a pedalare in direzione nord, costeggiando l’argine dei fiumi Maroggia e Teverone. Ci troviamo nelle terre dell’olio e del vino e sarebbe sufficiente una breve deviazione verso le colline che si stagliano sulla nostra sinistra per raggiungere Montefalco e assaggiare il suo notissimo sagrantino, oppure potremmo affrontare una bella salita sul versante opposto della valle, per andare a visitare il suggestivo borgo di Trevi.

Molte, in effetti, sarebbero le varianti possibili per estendere l’escursione verso altri magnifici punti di interesse di questa splendida regione. Ma il nostro obiettivo odierno è un altro e, quindi, lasciamo le nostre ruote sulla ciclabile e, al chilometro 39 dalla partenza, raggiungiamo la splendida Bevagna, uno dei borghi medievali più affascinanti d’Italia.

Circondata da un’imponente cinta muraria, l’antica “Mevania” si presenta con un’atmosfera talmente dolce e ovattata da indurci a entrare da una delle sue antiche porte in spontaneo e rispettoso silenzio.

Stradine lastricate, case in pietra e antiche botteghe artigiane circondano la piazza principale della cittadina, dominata dalle facciate delle chiese di San Silvestro e di San Michele che si fronteggiano dinanzi all’ottagonale fontana ottocentesca realizzata sopra un pozzo medievale.

La magìa del luogo invita a prolungare la sosta, magari approfittandone per godere anche delle prelibatezze della gastronomia locale. Una bruschetta al tartufo, un panino con salumi locali e un bicchiere di rosso: basta poco per fare il pieno di gusto e di energia senza appesantirci troppo e continuare, così, nella nostra escursione.

Seguiamo ora l’argine del fiume Chiasco, che abbandoniamo poco dopo la località Cannara, per dirigerci verso le pendici sulle quali già possiamo avvistare l’inconfondibile profilo della nostra destinazione odierna.

Raggiungiamo il Santuario di Rivotorto, all’interno del quale è conservato il Sacro Tigurio che venne utilizzato come prima dimora da San Francesco e i suoi compagni, e affrontiamo poi la ripida salita che ci conduce all’entrata sud-est di Assisi.

Oltrepassata Porta Nuova, ci troviamo immediatamente al cospetto della suggestiva Basilica di Santa Chiara: edificio la cui parte esterna è caratterizzata dalla singolare alternanza di striature di pietre rosa e bianche e che, purtoppo, “paga” il prezzo della presenza, poche centinaia di metri più avanti, della ben più nota e visitata Basilica di S. Francesco, che raggiungiamo dopo un rapido attraversamento della cittadina, passando (con bici condotta a mano) per la piazza del Comune.

Luogo di pellegrinaggio per eccellenza, la Basilica è notoriamente suddivisa in due parti sovrapposte: quella superiore (meno estesa ma più alta) e quella inferiore (con maggiore metratura ma con i soffitti a volta decisamente più bassi). Il tutto, poi, è completato dalla cripta che conserva le spoglie del Santo.

Attraversiamo la vastissima piazza inferiore, circondata dall’iconico colonnato la cui parte esterna domina la collina e consente di identificare chiaramente la città da chilometri di distanza, e “planiamo” nuovamente in valle, per l’ultima tappa del nostro itinerario.

La Basilica di Santa Maria degli Angeli, di per sé, non sarebbe così nota e significativa senza quella singolare e unica caratteristica che, invece, la rende famosa. Il fatto, cioè, di racchiudere al suo interno un’altra, davvero minuscola, chiesa: la c.d. “Porziuncola”, dove San Francesco usava pregare e ritirarsi in riflessione e dove venne accolta Santa Chiara, per la sua conversione alla povertà una volta fuggita dalla famiglia.

La nostra, invece, di “fuga”, è destinata a terminare a breve. Poche centinaia di metri, infatti, ci separano dalla stazione ferroviaria e dal treno che ci attende per riportarci alla quotidianetà, ma certamente arricchiti dall’esperienza odierna.


QUANTO, COME, QUANDO

QUANTO

km totali: 68,4  

dislivello positivo: 400 mt

altitudine minima: 184 mt s.l.m.

altitudine massima: 421 mt s.l.m.

COME

Il percorso è quasi interamente asfaltato, a parte qualche centinaio di metri di strada bianca e, quindi, può essere affrontato con qualsiasi tipo di bici.

Il dislivello è praticamente inesistente sulla pista ciclabile. Le uniche salite si affrontano per visitare Spoleto e Assisi.

QUANDO

L’itinerario è fattibile tutto l’anno, anche se si sconsiglia la percorrenza in piena estate in quanto il percorso è quasi interamente privo di ombra.


Note:

La descrizione del percorso e la traccia (che si può scaricare al link sotto all’altimetria), naturalmente, non tengono conto di eventuali interruzioni/impraticabilità che dovessero verificarsi per cause occasionali o di nuove chiusure di fondi attraversati.

L'itinerario proposto prevede il parcheggio dell'auto alla stazione di Spoleto, ma nulla impedisce di raggiungere Assisi direttamente in auto, percorrere l'itinerario in senso inverso e prendere, quindi, il treno al termine del giro, per rientrare ad Assisi. Un'altra opzione, naturalmente, è quella di organizzarsi con il solo trasporto della bici in treno, sia all'andata (fino a Spoleto) sia al ritorno (da Assisi), direttamente dalla località di residenza.

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